martedì 28 marzo 2017

Smalto Semipermanente, tutto ciò che c'è da sapere....

Lo smalto semipermanente è un prodotto fotoindurente che, applicato sulle unghie come uno smalto tradizionale, assicura un aspetto curato e perfetto che varia da 2 a 3 settimane a seconda dell'usura della mano, aumentando, in modo impercettibile all'occhio, lo spessore delle unghie rendendole più resistenti e belle da vedere. Esso è un ottimo compromesso tra lo smalto vero e proprio e il gel UV. La sua rimozione, è semplicissima in quanto non richiede la limatura fino allo strato ungueale, così come non richiede l’uso della fresa per eliminarlo, ma basta soltanto il contatto delle unghie per 5 minuti in un solvente specifico, chiamato remover, che lo scioglie senza apportare traumi o aggressioni da limature e permettendo di sollevare il semipermanente come fosse una pellicola sull’unghia. Offrono la stessa possibilità di eseguire decorazioni grazie alla vasta gamma di colorazioni, che permette di dare libero sfogo alla creatività e alla fantasia.
Durante la sua applicazione non richiede particolari limature per ottenere una forma adeguata, perché automodellante, quindi riduce i tempi di rifinitura e stesura, in quanto non rende necessario abilità manuali particolari. L'unica pecca è che non è possibile effettuare allungamenti.
Per una corretta applicazione il primo passo preparazione delle unghie. In pratica si tratta di una tradizionale manicure, dunque bisognerà rimuovere eventuali residui di smalto, spingere le cuticole con un bastoncino d’arancio e limare le unghie in relazione alla forma che preferite.
Dopo aver accuratamente preparato le mani si potrà procedere con l’applicazione dello smalto semipermanente. Alla fine si potrà procedere con un massaggio rilassante alle mani con una crema specifica.

venerdì 17 marzo 2017

Cellulite conoscerla e sconfiggerla

La vita moderna porta con se grandi vantaggi e comodità, facendo diventare la nostra vita sempre più sedentaria, ma ha anche aggiunto centimetri alla nostra silhouette. Spesso questi centimetri sono piedi di  "buchetti", sintomo di ciò che a noi è nota come : CELLULITE. Questo è un problema che colpisce ormai l'80% delle donne dai 20 anni in poi, e ora con l'arrivo della stagione calda l'incubo cellulite torna a insidiare le Italiane di ogni età.
Prima di tutto bisogna sapere che la Cellulite è un'alterazione del tessuto adiposo, alterazioni ormonali e vascolari, spesso aggravate da vita sedentaria, da stress, da malattie epatiche, alimentazione non corretta o bilanciata, irregolarità della funzione intestinale e ritenzione idrica marcata, variamente combinate tra loro, sono le cause che interferiscono negativamente sul tessuto adiposo.
Infatti le cellule adipose crescendo e quindi aumentando di volume vanno a bloccare la circolazione sanguigna e linfatica. In questo modo nei tessuti viene a mancare ossigeno, drenaggio, e depurazione. I liquidi stagnanti carichi di tossine, comprimono i vasi e di conseguenza si rallenta il metabolismo degli adipociti ( cellule che hanno la funzone di deposito dei grassi), si ingrossano e accumulano favorendo la formazione di edemi e noduli che danno il classico aspetto a "materasso" e talvolta possono addirittura provocare dolore.

La cellulite può essere distinta in 4 tipi di cellulite:
 - Cellulite dura (compatta) "effetto buccia d'arancia"
Si osserva nelle persone giovani, dove la cute è ancora elastica e non ha perso tono. Non varia di aspetto passando dalla stazione eretta a quella distesa. Visivamente non mostra zone flaccide né avvallamenti, ma “pinzando” la pelle tra le dita compare la caratteristica granulosità della “buccia d'arancia”;
 - Cellulite molle (flaccida) " effetto guscio di noce"
Una forma che si sviluppa nel corso di anni, caratterizzata da perdita di tono cutaneo e presenza di avvallamenti o buchi in cui il tessuto cellulitico è ricco di acqua. In posizione eretta le manifestazioni sono ben visibili, mentre in quella distesa sembrano scomparire del tutto; ciò è dovuto al fatto che il sottocutaneo cellulitico, non avendo più una matrice elastica di contenimento, si ridistribuisce;
 - Cellulite mista
Il tipo più diffuso, può essere considerato una manifestazione intermedia tra le due precedenti, per cui si osserva un quadro discretamente mantenuto riguardo al tono, ma che inizia a presentare svariati avvallamenti;
  - Cellulite linfoedematosa "effetto biglie sulla pelle"
Una cellulite molto infiltrata di liquidi (ancora maggiore rispetto alla cellulite molle), con edemi, a volte con un'insufficienza venosa o linfatica evidente. Alla palpazione si nota un tessuto spugnoso ed una sensazione di liquido che riempie gli spazi. All'osservazione può rilevarsi un gonfiore diffuso o concentrato nelle parti basse delle gambe o delle caviglie.

Cause e fattori di rischio

Fattori genetici : Le donne mediterranee hanno un corredo ormonale più ricco di estrogeni, che favorisce l'accumulo dei chili in eccesso sulla parte inferiore del corpo, con ritenzione idrica e stasi circolatoria; inoltre, da parte del sesso femminile c'è la tendenza ad accumulare maggiormente tessuto adiposo (30% in più rispetto all'uomo).
Fattori alimentari: Una scorretta alimentazione, non bilanciata e ricca di grassi.
Fattori determinanti: gli ormoni Il ruolo più importante spetta agli estrogeni: un eccesso di produzione facilita la ritenzione idrica ed aumenta l'accumulo dei trigliceridi nell'adipocita. L'eccesso può anche essere legato ad una scorretta assunzione di farmaci (es. anticoncezionali). Altri ormoni da considerare sono i corticosteroidi (che facilitano la ritenzione idrica e l'adiposità), la prolattina e gli ormoni tiroidei, la cui diminuzione porta ad un rallentamento del metabolismo dei grassi.
Fattori favorenti o aggravanti: Ci sono altri fattori che agiscono peggiorando lo stato circolatorio e rendendo difficoltoso il ritorno venoso e linfatico: le abitudini di vita scorrette (come la sedentarietà); l'abbigliamento che provoca costrizioni (jeans stretti, stivali stretti, calze elasticizzate costrittive, tacchi a spillo ecc.); l'alimentazione troppo ricca di calorie; l'introduzione di tossine (farmaci, alcool, conservanti alimentari, grassi animali, fumo ecc.); lo scarso uso di alimenti detossificanti (fibre, acqua, vitamine); i vizi di postura (come le gambe accavallate); la stipsi, che porta ad una stasi veno-linfatica (in quanto l'intestino ingombrato comprime i grossi vasi reflui dagli arti inferiori).

Trattamenti anticellulite
I trattamenti ad azione anticellulite sono mirati ai vari tessuti coinvolti nell'insorgenza della cellulite (microcircolo, tessuto adiposo, fibre connettivali) e devono essere appropriati alla diagnosi sul tipo e sullo stadio della cellulite: si deve stabilire se si tratta effettivamente di cellulite oppure di un eccesso di grasso, di edema dei tessuti o di una perdita di tono. I trattamenti di scelta per l'edema puro e la cellulite linfodematosica sono ad es. il massaggio linfodrenante, la jonoforesi, la mesoterapia con prodotti vasotonici e il pressomassaggio. Il massaggio è invece il trattamento di prima scelta per tutte le forme di cellulite. Si consiglia di avere uno stile di vita sano ed equilibrato dalla nutrizione allo sport.